lunedì 27 dicembre 2010

Chevrolet El Camino

Molti di noi, me compreso, a sentire questo nome non ricordano di che auto si tratti....ma quando la vedrete in foto vi verrà subito in mente che l'avete vista in un sacco di film americani, perché è una delle auto simbolo degli States.
Sulla sbornia di tanti cavalli a poco prezzo, che ha decretato il successo delle Muscle Car in Usa si è detto quasi tutto. Camaro, Mustang, Charger o Corvette, e più recentemente Viper. E poi una mosca bianca di Casa Chevrolet, la El Camino, da noi quasi sconosciuta, ma di buon successo in America e tanto assurda da risultare ai nostri occhi ancora più “americana”. Con pianale preso in prestito dalla Impala o dalla Chevelle, ha attraversato gli anni 60 e 70 offrendo cavalli in abbondanza, fino a 450, e un cassone da pick-up. Talmente folle da meritare un ricordo… e un auspicio.
La storia dice che nel 1959, prendendo come base la Impala, una delle più oltraggiose muscle car a livello stilistico, Chevrolet trovò il coraggio di proporre un ibrido impensato fino ad allora. Un pick-up su base da berlina e non da truck, con dinamica e potenza da muscle car, ovvero ruote fumanti e tenuta di strada approssimativa, ma tanto divertimento a buon prezzo. Subito negletta, la produzione vene interrotta in poco tempo, ma rediviva la El Camino torna nel 1964. Quando, utilizzando come base la Chevelle, arriva il secondo tentativo, non c’era ancora il mix giusto, arrivato solo nel 1968 con quelle considerata dagli appassionati, ed entrata nei libri di storia, come la El Camino degna di essere ricordata. Perchè? Non certo per la linea bizzarra e sorprendente, anche nelle volumetrie, lontana dall’auto normale ma anche dal classico immaginario dei mezzi da lavoro. Ma anche per le contraddizioni dei numeri: come definire altrimenti un V8 da 5,4 litri e oltre 300 cavalli accoppiati ad un cassone perfetto per trasportarci rastrello e piccone? 
Un’auto davvero potente e sorprendente e - coerentemente con lo spirito dell’epoca - pronta a crescere ancora. L’escalation di cavalli arriva a 350 e poi 375. Il successo si accompagnava ad un senso della misura smarrito, sia da parte di appassionati che dei costruttori. Solo due anni più tardi, all’alba del 1970 arriva la El Camino più esagerata di sempre: con un 6,5 litri da 450 cavalli. Quanto bastava per bruciare il quarto di miglio in meno di 14 secondi. 
Troppo bello per essere vero: la crisi petrolifera impose, a partire dal 1971, una moderazione che uccise lo spirito genuino delle muscle car, compresa la El Camino. Il detuning portò a versioni sempre muscolari ma giudicate flaccide, causa il palato ormai abituato troppo bene. Solo nel 1972 si erano persi per strada quasi 200 cavalli.  L’immalinconirsi dei clienti portò ad una normalizzazione e alla scomparsa definitiva nel 1983. Con seguiti di produzione sotto mentite spoglie in Messico, proprio come accaduto al Maggiolone. E anche qui vengono in mente le parabole delle rockstar o delle auto che hanno fatto storia: rimanere fedeli alla propria fama diventa nel tempo quasi impossibile. Un addio ai listini in tono minore, ma non ai cuori degli appassionati che, ancora oggi, la ricordano e la onorano come una delle più folli muscle car di sempre. 
E se pensate che si tratti di pochi eccentrici siete in errore, anche le riviste più prestigiose dell’epoca non lesinarono in lodi e complimenti. Motor Trend del 1964 ne lodava le prestazioni e il divertimento, superiori a quelli della berlina da cui derivava. Hot Rod parlava di un “mezzo buono per il lavoro il divertimento ma pure da parcheggiare senza imbarazzi di fronte all’Hilton”. Era il 1966. Memorabile il test della versione da 450 cavalli del 1968, dove i giornalisti di Car Craft si sbilanciano con un: “amore talmente alto da non volerla ridare indietro”. 
E poi si arriva ad oggi. Il revival muscle car ha toccato Camaro, Challenger e la sempreverde Mustang. Ma forse qualche erede della El Camino esiste sotto mentite spoglie. La Pontiac G8 ad esempio, che ha addirittura provocato petizioni di appassionati per farle aggiungere il nomignolo El Camino. Pure Bob Lutz in persona avrebbe ammesso che, in fondo, si sarebbe potuto fare. Nel frattempo si trovano esemplari del 1968 a circa 11.000 dollari.  Cappello da Texano e gilet in pelle obbligatori.   












Nessun commento:

Posta un commento